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Dopo il “sì” del 59,3% degli iscritti del M5S alla piattaforma Rousseau, si spiana la strada per Mario Draghi per la formazione del Governo di ampia condivisione tra le varie forze politiche. Alla consultazione online hanno partecipato 74.537 votanti.
Imperversa il toto ministri, ma la lista resta nelle mani del professore. Draghi potrebbe salire al Colle per sciogliere la riserva già oggi ma anche domani. E sembra ormai chiaro che solo allora le forze politiche che lo sostengono sapranno se i loro desiderata sono stati accolti o meno.
Il voto di fiducia alle Camere avverrà all’inizio della prossima settimana, martedì al Senato e mercoledì a Montecitorio, ma per il giuramento i tempi non si conoscono con certezza.
Per la leader Fdi Giorgia Meloni, che ha deciso di non appoggiare il Governo Draghi e che è ancora indecisa sul no o sull’astensione: “Come votare lo valuteremo alla fine dopo aver visto la squadra e il programma. Non sappiamo nulla. Siamo inebriati ma sul nulla “. Per quanto riguarda l’ipotesi di spaccature interne ai 5S, la Meloni ha commentato: “Se ci saranno possiamo lavorare insieme all’opposizione, ma non penso che saranno molti i coraggiosi tra loro a lasciare la maggioranza. Con un quesito comprensibile al genere umano e non surreale avrebbe potuto vincere il no. I Cinque Stelle si sono alleati con tutti, tranne che con noi, ma perché non l’abbiamo voluto noi”.
Per Matteo Salvini, non ci sono dubbi. E’ pronto anche a governare con esponenti ai suoi antipodi con i quali ha avuto aspri confronti: “Se c’è di mezzo la salute dei nostri figli, il lavoro delle partite Iva, riportare a scuola i ragazzi, metto da parte antipatie e simpatie e mi metto al lavoro”.
Per il segretario, Nicola Zingaretti: “Il Pd non ha avanzato alcuna rosa di nomi per la composizione del Governo. Ci rimettiamo al rispetto dell’articolo 92 della Costituzione che conferisce al presidente della Repubblica e al presidente incaricato questo compito. Una ipotesi sulla quale c’è l’unanimità della direzione nel corso della quale abbiamo suggerito dei criteri per la squadra: qualità, pluralismo politico, differenza di genere – ha continuato Zingaretti -. Abbiamo indicato con grande chiarezza quali sono i nostri progetti, le nostre idee, i nostri valori al professor Draghi per l’esperienza che inizia. Ora aspettiamo, ci rimettiamo nelle mani del professor Draghi e del presidente Mattarella per quella che sarà la strada di governo. La cosa positiva è che il Pd unito è in campo e pronto a sostenere questa nova sfida”.
Scritto da: Ninni Ricotta
© MOOD ITALIA RADIO - da un'idea di Ninni Ricotta
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